Beatrice Mosca – Come in cielo così in terra

Noi uomini prendiamo sempre in considerazione la dimensione conscia del nostro io, ciò che conosciamo con certezza è il nostro pane quotidiano.

In realtà in noi c’è anche una parte inconscia,che non tutti riescono ad individuare, perché magari non credono che esista, o solo è difficile da scovare perché nascosta.

Quindi la parte esterna di noi è collegata alla parte interna: esistono correlazioni tra questo dentro e fuori, sopra e sotto, materialità e spiritualità.

Pensando ad opposti che si mettono in relazione, ho preso in considerazione un estratto del Padre Nostro: “come in cielo, così in terra”.

Al di là del pensiero religioso, che ha comunque importanza perché attraverso questa frase la negatività della croce e della morte di Cristo, viene contrapposta al pensiero positivo di salvezza, ci porta comunque a pensare che la terra, il basso, il nostro conscio non sia tanto lontano dal cielo, dall’alto, dal nostro inconscio.

La terra è quasi una materializzazione del cielo; certo, essa ha diversi difetti, ma ha comunque cercato di esserle vicino.

Tra cielo e terra non c’è separazione, per questo non c’è un taglio netto nella mia scultura; ho invece realizzato una suddivisione in onde, nella parte superiore della “terra” e in quella inferiore del “cielo”. La forma iniziale era quella di un cilindro, che diviso a metà ha dato la conformazione di due nuove entità: ed ecco il cielo e la terra, l’alto e il basso, il sopra e il sotto, l’inconscio e il conscio. Possiamo quindi affermare che il cilindro rappresenta l’uomo e gli opposti di cui è riempito.

Le onde, oltre ad essere un rimando ai fiumi e al mare vicino a Tarquinia, rappresentano proprio la concomitanza dei due aspetti umani e la fusione del cielo e della terra.

Anche se diversi, essi si completano l’un l’altro, non attraverso un taglio spezzato, ma uno più morbido e curvilineo, perché in questo modo le differenze scompaiono.

Questa suddivisione è un po’ come Tarquinia: semplice ma al tempo stesso piena di luoghi tra di loro dissimili; dal mare alla collina vanta di un paesaggio incontaminato, affascinante tanto quanto la storia che l’ha resa importante.

Da un lato gli Etruschi, che hanno costruito una città strategica abbastanza lontana dal mare per proteggersi contro i pericoli, ma abbastanza vicina per approfittare degli scambi commerciali; dall’altro, grazie a loro, abbiamo ricevuto una città non più fruibile in modo “conscio”, “materialistico” ma in modo inconscio e spirituale.

Suddividendo il cilindro a metà attraverso un taglio ondulato, ho ricavato due parti uguali: il sotto e il sopra, il cielo e la terra.

Materiali

Da un punto di vista più tecnico, la mia opera sarà larga e lunga 7 m e alta 6 m; ho voluto utilizzare del cemento con due tipi di inserti di vetri colorati: per la terra userò una colorazione che vada dal marrone scuro al verde. Per il cielo qualcosa di più “leggero”, quindi usando incastonature di vetro trasparente  e blu.

La parte ondulata sarà realizzata con del titanio lucido,anch’esso colorato per ogni parte. Per la parte rivolta verso l’alto, utilizzo un marrone/giallo chiarissimo che riprende i colori dei vetri sottostanti; mentre per quella rivolta verso il basso un azzurro chiaro.

Installazione

Ho voluto riprendere la forma ondulata della scultura abitata; l’installazione sarà realizzata in specchio. All’ interno delle due superfici, due vetri tondi colorati riprendono i colori del cielo e della terra.

Le due sagome ondulate si reggono l’una all’altra, per dare ancora più enfasi al tema descritto sopra (“ come in cielo così in terra”) : il sole che attraversa il vetro, trasferisce il colore sulla superficie.

Quindi ancora una volta, cielo e terra sono in comune accordo, dal materiale (vetro colorato) si passa ad una sfera spirituale (ombra colorata).

L’ onda specchiante, riflette sia il terreno che la volta celeste, per cui la fusione tra i due è ancora più potente.

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