Asperti Asia – “ghirlanda”

La forma della suddetta scultura-abitabile è tratta dalla mia fascinazione per i festoni dei bambini. Comunemente queste ghirlande, sono ritagli di fogli colorati(issimi) piegati su se stessi in quattro, con possibili varianti di piegature. Si tagliano forme a piacere e quando lo si riapre, balzano agli occhi le forme ora speculari, che rendono il foglio un ricamo traforato. Le forme ritagliate acquistano una certa bellezza nella loro perfetta simmetria. Esse diventano ognuna il modulo dell’altra, creando una forma nuova nel loro unirsi .

Ho deciso dunque uno dei moduli creati, che ingigantiti a edificio hanno bisogno di rimanere di un colore vivace: giallo. L’opera dovrà essere composta da due metà speculari dello stesso

ritaglio, che pur essendo distanti tra esse, si possa rivedere come unità, da cui le due forme sono nate.

Credo che rendere la scultura architettura renda questa forma simile a certi moduli industriali di geometriche fattezze, che ritrovo per esempio nei tetti a “shed” dei capannoni industriali, usati per illuminare grandi superfici.

La scultura è pensata formalmente più che in relazione al contesto in cui sarà situata.

Ho fatto una serie di prove che confluiscono alla semplificazione geometrizzata dell’esemplare, data la sua doppia finalità di architettura/scultura . Evitando tagli alla base e/o ai laterali, ma mantenendoli nella parte “tetto”

Data la dimensione della Casetta ho ritenuto opportuno creare meno insenature, poche forme nel complesso, data l’altezza e dunque il punto di vista

Credo sia interessante la simmetria di forme quasi casuali. La possibile sistemazione dei pezzi disposti affrontati o adiacenti Così da creare un’ulteriore forma totale

Prove di colore con texture imitanti i possibili inserti in titanio e in gesso colorato.

Ho optato per una superficie monocrama, gialla per le facce e grigia per i lati, possibilmente di cemento colorato.

La scelta è data dalla volontà di ricordare i fogli colorati su cui si ritagliano queste

Le casette dovrebbero essere 2, distanti una dall’altra ma, poste sullo stesso asse così da riformare l’unità delle due metà speculari

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